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Una lunga linea rossa

donatellagambini


Non è sottile, come nel celeberrimo film di Terrence Malick (1), ma pur sempre rossa la lunga linea che Maria scopre di aver percorso nell’ultimo anno. Un anno difficile, la diagnosi di linfoma, la paura che attanaglia lo stomaco proprio come succede a uno dei soldati in una delle scene più intense del film. Qui però, a differenza della guerra, le armi non sono in mano sua, ma entrano nel suo corpo, come quel farmaco rosso, ma veramente rosso, che seduta sulla poltrone del Day Hospital, le sempre vigili infermiere le hanno iniettato in vena per ben sei volte.


Come tutte le cose anche la terapia ha una sua fine, gli esami di controllo mostrano un’ottima risposta, ottiene rassicurazione, si procede con la radioterapia, poi dopo qualche mese giungono le vacanze estive.


Il corpo non è ancora quello di prima, ci sono ancora un po’ di stanchezza e qualche residuo dei formicolii alle mani che tanto l’avevano infastidita. Con poco più di un centimetro di capelli ricresciuti, complice un caldo estivo notevole, via la parrucca e con la famiglia parte alla volta del Sud Italia. Prima tappa la Puglia, terra di mare, sole, bellezze naturali, artistiche e buon cibo. Che cosa chiedere di più? Di certo non avrebbe mai immaginato che il suo sarebbe stato un vero e proprio pellegrinaggio.


Tantissime sono le potenziali mete, bisogna scegliere. E Maria sceglie Castel del Monte, sempre ammirato in fotografia, incuriosita da quel misto di storia e di simbologia, la pianta perfettamente ottagonale, le teorie astronomico-esoteriche.

Una rapida ricerca su Internet, per apprendere qualche notizia in più. Costruito nel XIII secolo per volere di Federico II di Svevia, oggi purtroppo lo si può ammirare solo nella sua potenza architettonica. Svuotato, depredato, nelle stanze spoglie si potranno solo immaginare i fasti di un tempo. Le pagine di notizie scorrono sullo smartphone, fino a quando …Maria non crede a quello che legge. Nei primi anni Sessanta, grazie alla collaborazione tra l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e Farmitalia (importante azienda farmaceutica) viene prodotta la daunomicina, farmaco capostipite delle antracicline, del “suo” farmaco rosso. Siamo in un momento storico per l’oncologia, quella categoria di farmaci entrerà a far parte degli schemi di chemioterapia usati per molti tumori e ancora oggi ne rappresentano un caposaldo. Perché daunomicina? In omaggio alla Puglia e ai suoi antichissimi abitanti, i Dauni, ma anche i Peuceti, perché il ceppo di batterio (Streptomyces chiamato successivamente S. peucetius) produttore di quella sostanza, poi sapientemente elaborata nei laboratori, fu isolato proprio dal terreno intorno a Castel del Monte (2). Per pura serendipità Maria si trova a calpestare la terra che forse le ha salvato la vita.


Un po’ di groppo in gola, procede con la salita con la navetta sulla strada circondata da alberi e dalla terra rossa di Puglia, fino alla piena visuale del maestoso maniero. Maria ormai cerca un filo conduttore, il rosso della terra, il rosso delle pietre che circonda le porte del piano terra, le fiammate rosse sui marmi delle colonne al primo piano. Le sembra di passare attraverso un tunnel temporale, come se qualcuno le avesse concesso di porre piede nel luogo che ha prodotto le radici della sua rinascita.


Anche la visita al castello finisce, ma prima di risalire sulla navetta dà un’altra occhiata a quella terra e la sua mano si ritrova a stringerne una zolla. Sarà un ricordo, insieme alla monetina da 1 cent che troverà più avanti sulla strada, forse persa o lasciata da qualche turista. C’è Castel del Monte sulla moneta, ed è una monetina rossa…


NOTE

1) La sottile linea rossa (The Thin Red Line) è un film del 1998 diretto da Terrence Malick

2) G Cassinelli: The roots of modern oncology: from discovery of new antitumor anthracyclines to their clinical use. Tumori 2016; 102(3): 226-235

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